In occasione della prossima elezione del Parlamento europeo, fissata tra il 6 e il 9 giugno 2024, (per l’Italia 8/9 giugno 2024), anche i cittadini degli altri Paesi dell’Unione Europea potranno votare in Italia per i membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, inoltrando apposita domanda al sindaco del comune di residenza.
La domanda, il cui modello è disponibile sia presso il comune che sul sito internet del Ministero dell’Interno all’indirizzo: https://dait.interno.gov.it/elezioni/documentazione/europee-2024-modulo-optanti , dovrà essere presentata personalmente o spedita mediante raccomandata entro l‘11 marzo 2024 al seguente indirizzo:
Comune di Piazza al Serchio– Via G.Marconi 6– 55035 Piazza al Serchio (LU) – Ufficio elettorale.
Nel primo caso, la sottoscrizione della domanda, in presenza del dipendente addetto, non sarà soggetta ad autenticazione; in caso di recapito a mezzo posta, invece, la domanda dovrà essere corredata da copia fotostatica non autenticata di un documento di identità del sottoscrittore (art. 38, comma 3, del DPR 28/12/2000, n. 445).
Nella domanda – oltre all’indicazione del cognome, nome, luogo e data di nascita – dovranno essere espressamente dichiarati:
- la volontà di esercitare esclusivamente in Italia il diritto di voto;
- la cittadinanza;
- l’indirizzo nel comune di residenza e nello Stato di origine;
- il possesso della capacità elettorale nello Stato di origine;
- l’assenza di un provvedimento giudiziario a carico, che comporti per lo Stato di origine la perdita dell’elettorato attivo.
L’esito positivo della richiesta comporterà l’iscrizione in un’apposita lista aggiunta; conseguentemente, verrà consegnata una tessera elettorale personale, che consentirà di votare presso il seggio indicato nella tessera stessa.
Con l’iscrizione nella suddetta lista aggiunta, il cittadino europeo potrà esercitare il voto esclusivamente per i membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia e non anche per i membri del Parlamento europeo spettanti al Suo Paese di origine: vi è, infatti, il divieto del doppio voto.